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Automotive safety-ISO 26262

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Benefici della ISO 26262: La norma ISO 26262 garantisce un elevato livello di sicurezza integrata nei componenti della vettura fin dall'inizio della propria progettazione. Lo standard può essere utilizzato per stabilire un sistema di gestione della sicurezza basato sulle best practice riconosciute a livello internazionale e con i più moderni approcci per la gestione del rischio, offrendo un vantaggio competitivo. Inoltre le case automobilistiche utilizzeranno la conformità alla norma ISO 26262 come mezzo per verificare la qualità dei componenti proprietari ed elettrico/elettronici (E/E) dei fornitori. Cos’è la ISO 26262? La ISO 26262 è un standard che definisce requisiti e provvede a linee guide per il raggiungimento della functional safety nei sistemi E/E dei veicoli stradali. Lo standard ISO 26262 è considerato un quadro di buone pratiche per il raggiungimento delle funzionalità di safety nei veicoli stradali.   Lo scopo della ISO 26262: Gestire hardware e sof

AUTOSAR

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Cos'è AUTOSAR? AUTomotive Open System ARchitecture (AUTOSAR) è un'architettura software open ed è standardizzata congiuntamente dai produttori di vetture, dai fornitori e dai sviluppatori di tool. Lo standard AUTOSTAR abilita l'uso dei componenti basati su una modulazione progettuale del software per i sistemi veicolari. Il model design utilizza componenti del software applicativo, i quali sono indirizzati a componenti astratti chiamati Virtual Funtion Bus . I componenti del software applicativo possono essere visti come i pezzi più piccoli di una applicazione software in cui sono implementate delle specifiche funzionalità e grazie all'integrazione di questi componenti si produce il software di un'applicazione. Avere delle interfacce standardizzate AUTOSAR  per tutti i componenti software rende possibile la gestione delle differenti applicazioni automotive. I virtual function bus connettono i differenti componenti software al modello progettato. I co

SAE J1939

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Storia La Society of Automotive Engineers standard SAE J1939 dal 2000 ha incluso il protocollo CAN come vehicle bus raccomandato per uso pratico nella comunicazione e diagnosi per i componenti dei veicoli. 2. SAE J1939 I messaggi CAN Extended che viaggiano nei vehicle bus hanno bisogno di essere rapidamente compresi e reperibili da tutti gli Specialist Engineer che operano allo sviluppo e messa in opera durante di un veicolo dotato di componentistica elettronica, ovvero i nodi nel precedente articolo. La SAE J1939 serve per regolare e classificare gli interscambi di informazioni tra nodi e/o ECU. Dal articolo sul CAN Bus, si evince che esso è un canale dove tutti i nodi ascoltano e dunque ci si può aspettare che esiste solo un tipo di comunicazioni broadcast ma la SAE J1939 prevede due tipi di comunicazioni: Unicast e Broadcast. Un messaggio su SAE J1939 deve avere i seguenti attributi: o    Name, Type, ID, DLC, Trasmitter, TxMethod, Cycle Time.

Controller Area Network CAN

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1.        Storia   Lo sviluppo del CAN bus ha inizio nel 1983 al Robert Bosch GmbH. Il primo chip CAN controller, prodotto da Intel e Philips, è immesso sul mercato nel 1987. Nel ’91 il primo veicolo la Mercedes-Benz W140.           2.        Tecnica di accesso: CSMA/CD+AMP Nel mondo Automotive la topologia usata è la bus. La vera ragione per cui questa topologia è applicata sono principalmente i costi, dovuti nella fattispecie alla semplicità di implementazione, ovvero la duttilità nel cablaggio veicolare. Per aumentare la robustezza della rete, si applicano delle resistenze di terminazione pilotando il segnale e non facendolo ridondare dove non è necessario.  La tecnica di accesso al CAN BUS è la Carrier Sense Multiple Access with Collition Detection and Arbitration on Message Priority (CSMA/CD+AMP). Carrier Sense: un nodo trasmette solo se il CAN Bus è libero ed attende quando è occupato; Multiple Access: ogni nodo legge sempre lo stato del CAN Bus anch